Sezione S.2 – Resistenza al fuoco – Codice di Prevenzione Incendi
La sezione S.2 resistenza al fuoco rappresenta la seconda misura antincendio inserita all’interno del DM 18 Ottobre 2019 (aggiornamento dell’Allegato 1 del DM 3 agosto 2015) Codice di Prevenzione Incendi.
Nel presente articolo saranno trattate:
- definizione antincendio principale relativa alla resistenza al fuoco;
- altre definizioni antincendio;
- i livelli di prestazione;
- i criteri di attribuzione dei livelli di prestazione.
La resistenza al fuoco sulla base del codice di prevenzione incendi
La resistenza al fuoco è una misura antincendio la cui finalità è quella di garantire la capacità portante delle strutture in condizioni di incendio nonché la capacità di compartimentazione, per un tempo minimo necessario al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza di prevenzione incendi.
(*) Questa definizione riprende abbastanza fedelmente quanto già noto dal DM 30 novembre 1983 e dal DM 9 marzo 2007 di cui si riporta di seguito la definizione antincendio per opportuno confronto:
La resistenza al fuoco è una delle fondamentali strategie di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza della costruzione in condizioni di incendio. Essa riguarda la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte della struttura o per un elemento strutturale nonché la capacità di compartimentazione rispetto all’ incendio per gli elementi di separazione sia strutturali, come muri e solai, sia non strutturali, come porte e tramezzi.
Codice di prevenzione incendi-DM 3 agosto 2015
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Definizioni antincendio sezione G – Generalità
- Resistenza al fuoco: una delle misure antincendio di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza di un’opera da costruzione in condizioni di incendio. Riguarda la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, una parte o un elemento strutturale nonché la capacità di compartimentazione in caso di incendio per gli elementi di separazione strutturali (es. muri, solai, …) e non strutturali (es. porte, divisori, …).
- Capacità portante in caso di incendio: attitudine della struttura, di una parte della struttura o di un elemento strutturale, a conservare una sufficiente resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco, tenendo conto delle altre azioni agenti.
- Capacità di compartimentazione in caso d’incendio: attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l’azione del fuoco, un sufficiente isolamento termico ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas caldi della combustione, nonché tutte le altre prestazioni se richieste.
- Carico di incendio: potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio, corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali. Limitatamente agli elementi strutturali di legno, è possibile considerarne il contributo tenendo conto del fatto che gli stessi devono altresì garantire la conseguente resistenza al fuoco. Tale contributo deve essere determinato tramite consolidati criteri di interpretazione del fenomeno. Il carico di incendio è espresso in MJ; convenzionalmente 1 MJ è assunto pari a 0,057 kg di legna equivalente.
- Carico d’incendio specifico: carico di incendio riferito all’unità di superficie lorda di piano, espresso in MJ/mq.
- Carico d’incendio specifico di progetto: carico d’incendio specifico corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento antincendio e dei fattori relativi alle misure antincendio presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle opere da costruzione.
- Classe di resistenza al fuoco: intervallo di tempo espresso in minuti, definito in base al carico di incendio specifico di progetto, durante il quale il compartimento antincendio garantisce la resistenza al fuoco. È riferita ad una curva di incendio nominale.
- Incendio convenzionale di progetto: incendio definito attraverso una curva di incendio che rappresenta l’andamento, in funzione del tempo, della temperatura media dei gas di combustione nell’intorno della superficie degli elementi costruttivi.
La curva di incendio di progetto può essere:
a. nominale: curva adottata per la classificazione delle opere da costruzione e per le verifiche di resistenza al fuoco di tipo convenzionale;
b. naturale: curva determinata in base a modelli d’incendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato all’interno del compartimento antincendio. - Incendio localizzato: focolaio di incendio che interessa una zona limitata del compartimento antincendio, con sviluppo di calore concentrato in prossimità degli elementi costruttivi posti superiormente al focolaio o immediatamente adiacenti.
- Fascicolo tecnico (per la resistenza al fuoco): documento predisposto dal Produttore in caso di variazioni del prodotto o dell’elemento costruttivo classificato, non previste dal campo di diretta applicazione del risultato di prova.
- Elementi non portanti di opere da costruzione: elementi strutturali che, nella combinazione di carico eccezionale per le verifiche strutturali antincendio, così come da NTC, sono sottoposti al solo peso proprio ed all’azione termica dovuta all’esposizione al fuoco. Fanno eccezione quegli elementi che concorrono alla definizione del metodo di analisi strutturale (es. controventi verticali nei telai a nodi fissi).
- Elementi strutturali principali: elementi strutturali il cui cedimento per effetto dell’incendio comprometta almeno una delle seguenti capacità:
a. capacità portante degli altri elementi strutturali della costruzione in condizioni di incendio;
b. efficacia di elementi costruttivi di compartimentazione;
c. funzionamento dei sistemi di protezione attiva;
d. esodo in sicurezza degli occupanti;
e. sicurezza dei soccorritori.
Livelli di prestazione
I livelli di prestazione determinati per la resistenza al fuoco nel Codice di prevenzione incendi, sono 5 e vengono identificati secondo numeri romani:
Per contributo all’incendio si intende l’energia rilasciata dai materiali che influenza la crescita e lo sviluppo dell’incendio in condizioni pre e post incendio generalizzato (flashover) secondo EN 13501-1.
Tali requisiti sono applicati agli ambiti dell’attività ove si intenda limitare la partecipazione dei materiali alla combustione e ridurre la propagazione dell’incendio.
Criteri di attribuzione
Nella tabella S.2-2 sono riportati i criteri generalmente accettati per l’attribuzione dei livelli di prestazione per la resistenza al fuoco dei materiali.
(*) Il livello di prestazione sarà individuato sulla base del profilo di rischio Rvita, sulla base delle strutture adiacenti (compartimentazione/separazione), della densità di affollamento, della quota dei piani e della valutazione del rischio.
Soluzioni progettuali
Esempi
Di seguito è possibile trovare alcuni esempi applicativi di resistenza al fuoco in attività soggette e normate dal Codice di Prevenzione Incendi.
Hai trovato utile l’articolo?
Hai bisogno di:
-
individuare la/le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi?
-
individuare le regole tecniche antincendio correlate alle singole attività?
-
redigere un progetto antincendio con i criteri del Codice di prevenzione incendi?
-
progettare correttamente gli elementi ai fini della resistenza al fuoco con il Codice di prevenzione incendi?

Titolare di NZStudioTecnico, autore di articoli per la rivista “Antincendio”, libri ed e-book sulla prevenzione incendi e collaboratore per numerosi studi prestigiosi di Milano nel campo della prevenzione incendi. Tutto questo supportato dalla passione per il mio lavoro, dal quotidiano aggiornamento professionale e dalla testardaggine sarda.