Esodo nel Codice di Prevenzione Incendi – Soluzioni conformi e soluzioni alternative
L’esodo è la misura antincendio riportata nella sezione S.4 del DM 18 Ottobre 2019 Codice di Prevenzione Incendi che rappresenta l’aggiornamento dell’allegato I del DM 03/08/2015.
Nel presente articolo saranno trattate:
- principali definizioni antincendio per l’esodo;
- soluzioni conformi dell’esodo;
- soluzioni alternative dell’esodo.
Si precisa che le definizioni antincendio riportate per l’esodo nel Codice di Prevenzione Incendi DM 18/10/2019, sono applicabili esclusivamente nel momento in cui si predilige di redigere il progetto antincendio con il Codice e non in caso di adozione di regole tecniche tradizionali. La progettazione dei sistemi di esodo rientra tra le condizioni principali definite nella sezione S.4 del codice.
L’esodo nel Codice di prevenzione incendi DM 18/10/2019: definizioni antincendio
La finalità del sistema d’esodo nel Codice di Prevenzione incendi è di assicurare che gli occupanti dell’attività possano raggiungere un luogo sicuro o permanere al sicuro, autonomamente o con assistenza, prima che l’incendio determini condizioni incapacitanti negli ambiti dell’attività ove si trovano.
Gli occupanti raggiungono l’incapacitazione quando diventano inabili a mettersi al sicuro a causa degli effetti dell’incendio.
Il sistema di esodo deve assicurare la prestazione richiesta a prescindere dall’intervento dei Vigili del Fuoco.
DM 18 ottobre 2019 Nuovo codice di prevenzione incendi
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Le procedure ammesse per l’esodo sono tra le seguenti:
- esodo simultaneo;
- sistema di esodo per fasi;
- esodo orizzontale progressivo;
- protezione sul posto.
Esodo simultaneo
L’ esodo simultaneo è la modalità di esodo che prevede lo spostamento contemporaneo degli occupanti fino a luogo sicuro.
L’attivazione della procedura di esodo segue immediatamente la rivelazione dell’incendio oppure è differita dopo verifica da parte degli occupanti dell’effettivo innesco dell’incendio.
Esodo per fasi
Con l’esodo per fasi si individua la modalità di esodo di una struttura organizzata con più compartimenti, in cui l’evacuazione degli occupanti fino a luogo sicuro avviene in successione dopo l’evacuazione del compartimento di primo innesco. Si attua con l’ausilio di misure antincendio di protezione attiva, passiva e gestionali.
L’esodo per fasi si attua ad esempio in: edifici di grande altezza, ospedali, multisale, centri commerciali, grandi uffici, …
Esodo orizzontale progressivo
Modalità di esodo che prevede lo spostamento degli occupanti dal compartimento di primo innesco in un compartimento adiacente capace di contenerli e proteggerli fino a quando l’incendio non sia estinto o fino a che non si proceda ad una successiva evacuazione verso luogo sicuro.
L’esodo orizzontale progressivo si attua ad esempio nelle strutture ospedaliere.
Protezione sul posto
Tale modalità di esodo prevede la protezione degli occupanti nel compartimento in cui si trovano.
La protezione sul posto si attua ad esempio in: centri commerciali, mall, aerostazioni, ….
Livelli di prestazione
La Tabella S.4-1 riporta i livelli di prestazione attribuibili agli ambiti dell’attività per l’esodo nel Codice di Prevenzione Incendi DM 18/10/2019.
Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione
La Tabella S.4-2 riporta i criteri generalmente accettati per l’attribuzione dei singoli livelli di prestazione per l’esodo
Soluzioni conformi per il livello di prestazione I
Il sistema d’esodo deve essere progettato iterativamente come segue:
- si definiscono i dati di ingresso di cui al paragrafo S.4.6: profilo di rischio Rvita di riferimento ed affollamento;
- si assicurano i requisiti antincendio minimi del paragrafo S.4.7;
- si definisce lo schema delle vie d’esodo fino a luogo sicuro e lo si dimensiona secondo le indicazioni dei paragrafi S.4.8 ed S.4.9: numero di vie d’esodo ed uscite, corridoi ciechi, luoghi sicuri temporanei e lunghezze d’esodo, larghezza di vie d’esodo ed uscite finali, superficie dei luoghi sicuri e degli spazi calmi, …
- si verifica la rispondenza del sistema d’esodo alle caratteristiche di cui al paragrafo S.4.5. Qualora la verifica non sia soddisfatta, si reitera la procedura
Possono essere eventualmente previsti i requisiti antincendio aggiuntivi del paragrafo S.4.1O.
Qualora l’attività sia svolta prevalentemente all’aperto, devono essere impiegate nella loro completezza anche le indicazioni di cui al paragrafo S.4.11.
Soluzioni conformi per il livello di prestazione II
Non è indicata nessuna soluzione conforme per il livello di prestazione II. Si può ricorrere alle soluzioni alternative di cui seguito.
Soluzioni alternative
Sono ammesse soluzioni alternative per tutti i livelli di prestazione:
- Al fine di dimostrare il raggiungimento del livello di prestazione, il progettista deve impiegare uno dei metodi del paragrafo G.2.7.
- In tabella S.4-3 sono riportate alcune modalità generalmente accettate per la progettazione di soluzioni alternative. Il progettista può comunque impiegare modalità diverse da quelle elencate.
Nel caso in cui ad esempio le caratteristiche delle porte o il numero minimo delle uscite indipendenti siano inferiori a quanto previsto al paragrafo S.4.5.7 o al paragrafo S.4.8.1 del Codice di prevenzione incendi (DM 18/10/2019) occorre dimostrare che il sovraffollamento localizzato alle uscite sia reso disponibile tramite misure gestionali specifiche per l’esodo come ad esempio la suddivisione degli occupanti in gruppi con un responsabile specifico che possa indirizzare in maniera ordinata l’esodo verso l’esterno.
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Titolare di NZStudioTecnico, autore di articoli per la rivista “Antincendio”, libri ed e-book sulla prevenzione incendi e collaboratore per numerosi studi prestigiosi di Milano nel campo della prevenzione incendi. Tutto questo supportato dalla passione per il mio lavoro, dal quotidiano aggiornamento professionale e dalla testardaggine sarda.