Il Codice di Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015) rappresenta una svolta nella progettazione di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Dopo quasi 4 anni dalla sua emissione e a fronte della (ancora per poco) “adozione volontaria” per la sua applicazione, solo quasi il 10 % dei progetti antincendio sono stati presentati sulla base dei criteri del Codice di Prevenzione Incendi. Sono quindi necessari degli esempi applicativi specifici per ogni misura antincendio con le soluzioni conformi ed eventuali soluzioni alternative.
Nel presente articolo saranno trattati degli esempi applicativi di progettazione della misura antincendio S. 2 Resistenza al fuoco di cui al DM 3 agosto 2015.
La resistenza al fuoco sulla base del codice di prevenzione incendi: definizioni antincendio
La resistenza al fuoco è una misura antincendio la cui finalità è quella di garantire la capacità portante delle strutture in condizioni di incendio nonché la capacità di compartimentazione, per un tempo minimo necessario al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza di prevenzione incendi.
Per la valutazione del rischio incendio all’interno di un compartimento antincendio, occorre procedere in maniera schematica. Una volta individuato il livello di prestazione sulla base dei “dati di input” si valuta la soluzione conforme o eventualmente la soluzione alternativa. Non si entra più nel dettaglio sulle soluzioni in deroga.
La resistenza al fuoco in unità produttiva
Si prenda come esempio un deposito di prodotti cartotecnici.
Dati di input:
- compartimento antincendio rispetto altre opere da costruzione;
- Rvita = A2 per il quale
- A= Gli occupanti sono in stato di veglia ed hanno familiarità con l’edificio;
- 2= Velocità caratteristica prevalente di crescita dell’incendio media;
- Rbeni = 1 (opera da costruzione non vincolata e non strategica)
- Rambiente non significativo;
- affollamento: 25 persone;
- carico di incendio: 350 MJ/mq;
- superficie: 2.500 mq;
- densità di affollamento non superiore a 0,2 persone/mq;
- non prevalentemente destinata ad occupanti con disabilità;
- quota di compartimento: 0,00 m.
Sulla base di questi dati si individua il livello di prestazione II: Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della costruzione.
Soluzioni conformi:
1. Interporre una distanza di separazione su spazio a cielo libero verso le altre opere da costruzione.
2. Devono essere verificate le prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni in base agli incendi convenzionali di progetto:
- rappresentati da curve nominali di incendio;
- per l’intervallo di tempo di esposizione pari alla classe minima di resistenza al fuoco prevista per ciascun livello di prestazione;
- ad un compartimento dell’edificio alla volta, salvo il caso degli edifici multipiano.
3. La classe minima di resistenza al fuoco deve essere pari almeno a 30 o inferiore, qualora consentita dal livello di prestazione III per il carico di incendio specifico di progetto qf,d del compartimento in esame.
Nella fattispecie, la classe di resistenza al fuoco per le strutture portanti dovrà essere pari ad almeno REI 15.
Soluzioni alternative per il livello di prestazione II
a. compartimentazione rispetto ad altre costruzioni;
b. assenza di danneggiamento ad altre costruzioni per effetto di collasso strutturale;
c. mantenimento della capacità portante in condizioni di incendio per un periodo sufficiente all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della costruzione. La capacità portante deve essere comunque tale da garantire un margine di sicurezza tmarg (paragrafo M.3.2.2) non inferiore a 100% RSET e comunque non inferiore a 30 minuti.
Al fine di dimostrare il raggiungimento del collegato livello di prestazione il progettista deve impiegare uno dei metodi di cui al paragrafo G.2.6 – Metodi ordinari di progettazione della sicurezza antincendio, ovvero:
- Applicazione di norme o documenti tecnici: Il progettista applica norme o documenti tecnici adottati da organismi europei o internazionali, riconosciuti nel settore della sicurezza antincendio.
- Applicazione di prodotti o tecnologie di tipo innovativo: impiego di prodotti o tecnologie di tipo innovativo, frutto della evoluzione tecnologica e la cui idoneità all’impiego venga attestata dal progettista,
- Ingegneria della sicurezza antincendio.
Codice di prevenzione incendi-DM 3 agosto 2015
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La resistenza al fuoco in edificio ad uso uffici
Si prenda come esempio un edificio ad uso uffici di 5 piani con 350 persone.
Dati di input:
- affollamento: 350 persone: classificazione tipo OA;
- massima quota dei piani: 15 m: classificazione tipo HB;
- classificazione aree tipo TA: locali destinati agli uffici e a spazi comuni.
Sulla base di questi dati, deve essere garantito il requisito minimo di resistenza al fuoco pari ad almeno REI 60 per i piani fuori terra ed interrati dell’edificio.
DM 8 giugno 2016 uffici
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La resistenza al fuoco in alberghi
Si prenda come esempio un albergo di 3 piani con 35 posti letto.
Dati di input:
- affollamento: 35 posti letto: classificazione tipo PA;
- massima quota dei piani: 12 m: classificazione tipo HA.
Sulla base di questi dati, deve essere garantito il requisito minimo di resistenza al fuoco pari ad almeno REI 30 per i piani fuori terra e REI 60 per eventuali piani interrati dell’edificio.
DM 9 agosto 2016 alberghi
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La resistenza al fuoco in autorimessa
Si prenda come esempio una autorimessa sviluppata su un piano interrato di superficie pari a 3.500 mq.
Dati di input:
- autorimessa privata: classificazione tipo SA;
- superficie della autorimessa: 3.500 mq < 5.000 mq: classificazione tipo AB;
- massima quota dei piani: -5,00 m: classificazione tipo HA;
- classificazione aree tipo TA: aree dedicate a ricovero, sosta e manovra dei veicoli.
Sulla base di questi dati, deve essere garantito il requisito minimo di resistenza al fuoco pari ad almeno REI 60 per i piani interrati.
DM 21 febbraio 2017 Autorimesse
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La resistenza al fuoco nelle scuole
Si prenda come esempio una scuola sviluppata su 3 piani fuori terra e con 170 occupanti.
Dati di input:
- affollamento complessivo: 170 occupanti: classificazione tipo OA;
- massima quota dei piani: 9,00 m: classificazione tipo HA;
- classificazione aree tipo TA: locali destinati ad attività didattica e spazi comuni.
Sulla base di questi dati, deve essere garantito il requisito minimo di resistenza al fuoco pari ad almeno REI 30 per i piani fuori terra.
DM 7 agosto 2017 scuole
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La resistenza al fuoco nei centri commerciali
Si prenda come esempio un centro commerciale sviluppato su due piani fuori terra da 1.000 mq.
Dati di input:
- superficie lorda: 1.000 mq: classificazione tipo AA;
- massima quota dei piani: 5,00 m: classificazione tipo HA;
- classificazione aree tipo TA: aree di vendita ed esposizione comprensive di spazi comuni, accessibili al pubblico.
Sulla base di questi dati, deve essere garantito il requisito minimo di resistenza al fuoco pari ad almeno REI 30 per i piani fuori terra.
DM 23 novembre 2018 centri commerciali
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Nota bene:
La resistenza al fuoco viene pre-determinata sulla base della specifica regola tecnica verticale. In questo caso, questa prescrizione prevale rispetto alla regola tecnica orizzontale intesa come il DM 3 agosto 2015.
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Titolare di NZStudioTecnico, autore di articoli per la rivista “Antincendio”, libri ed e-book sulla prevenzione incendi e collaboratore per numerosi studi prestigiosi di Milano nel campo della prevenzione incendi. Tutto questo supportato dalla passione per il mio lavoro, dal quotidiano aggiornamento professionale e dalla testardaggine sarda.